mercoledì 23 agosto 2017

10 cose da sapere sulle usanze culinarie giapponesi

[Terza parte del post "50 cose da sapere prima di partire per il Giappone"]


Sushi Restaurant a Ueno (Tokyo)
Sono quasi certa di sentirvi mentre pensate: “Altro che dieci... di cose da sapere ce ne sarebbero centinaia!”
Ed è assolutamente vero, se ci si concentra unicamente sull’aspetto “cibo” e sulle miriadi di pietanze giapponesi differenti tra loro e diverse da ciò che mangiamo noi nella nostra quotidianità.
Nella lista che vi propongo qui sotto però, non voglio concentrarmi sul cibo in sé, ma più che altro sulle usanze legate al cibo che è bene conoscere prima di partire e sulle buone maniere da adottare in loco per evitare di fare gaffe e sentirsi il più possibile integrati.


1) Mangiare camminando non è ben visto
Banchetto di yakitori a Ueno (Tokyo)

Questa secondo me è una delle cose fondamentali da sapere.
Quando si visitano dei luoghi per turismo, soprattutto se il programma di viaggio è bello carico, a volte si ha tendenza a sostituire un pasto a tavola (tipicamente il pranzo) con un pasto al sacco.
Nulla di male in questa abitudine, anzi, come vedremo tra poco, il Giappone é in assoluto il regno incontrastato del pasto al sacco (il “bento”).
Per consumarlo però è necessario fermarsi, se possibile in un posto un po’ appartato, e non farlo mentre si sta camminando.
La ragione è semplice: mangiando mentre si cammina si rischia inavvertitamente di sporcare o danneggiare qualcun altro (ricordate cosa abbiamo detto sulla gentilezza, la disciplina e il rispetto dei giapponesi?) .
Una pausa bento ben organizzata!
Questo vale anche per lo street food (yakitori, takoyaki, onigiri, crepes...), molto presente nelle città giapponesi, ma da consumare rigorosamente di fianco al luogo in cui l’avete acquistato e non passeggiando verso la vostra prossima meta.
Inoltre, vista la quasi totale assenza di cestini per i rifiuti negli spazi pubblici giapponesi, questa sarà una delle poche chances che avrete di poter gettare la vostra spazzatura evitando di portarvela in giro tutto il giorno (attenzione, non si tratta però di una certezza, i cestini a volte non ci sono nemmeno di fianco ai banchetti di street food, quindi portatevi comunque sempre dietro un sacchetto di plastica).


2) Ci sono distributori automatici di bevande ovunque

Distributori automatici di bevande a Nikko
Sembra una contraddizione rispetto al punto precedente, eppure è così (d’altra parte, il Giappone in fondo è un po’ il paese dei paradossi...).
Se c’è una certezza nella vita è che le persone in Giappone non moriranno mai di sete!
Troverete distributori automatici di bevande ad ogni angolo, lungo qualsiasi strada, in ogni paese, che si tratti di una metropoli come Tokyo o di una piccola cittadina di montagna come Nikkō.
Bevande calde, fredde, lisce, gasate, aromatizzate: ne avrete per tutti i gusti.
La vera difficoltà sarà trovare e identificare dell’acqua normale!


3) Il bento è una filosofia di vita

Ekiben alla Tokyo Station
Il bento è un pasto preconfezionato che può essere preparato in casa o acquistato al supermercato o in un bento shop (onnipresenti nelle stazioni) e che i giapponesi consumano generalmente a pranzo ovunque si trovino (a scuola, al lavoro, in giro o ancora in treno, come già saprete se avete letto le 10 cose da sapere sui treni giapponesi).
E’ l’equivalente giapponese del nostro pasto al sacco e nonostante si presenti sempre sotto forma di una scatola suddivisa in scomparti che separano cibi differenti, le taglie e il contenuto possono variare enormemente.

 Consiglio
Durante il vostro tour in Giappone, fate un giro per i vari bento shop delle stazioni: gli ekiben (i bento venduti, appunto, nelle stazioni) variano in funzione delle regioni, ma anche delle città, perché preparati con ricette di cucina locale.
E’ un ottimo modo per avere una panoramica veloce ma completa delle tradizioni culinarie del posto in cui siete!


Onigiri al mercato Tsukiji di Tokyo
4) Onigiri is the new sandwich

Gli onigiri sono polpette di riso bianco di forma triangolare o sferica ripiene di salmone, tonno o altri condimenti che sono consumate in genere come spuntino.
L’analogo dei nostri panini, insomma.
In genere hanno anche una striscia di alga nori su un lato che permette di afferrarli comodamente senza sporcarsi le mani.
Forse anche per questo, per quanto ho potuto osservare, gli onigiri sono l’unico cibo che fa eccezione alla regola del non mangiare camminando.
Come il bento, sono onnipresenti nelle stazioni, nei mercati e nei supermercati e i condimenti, a parte quelli standard, variano a seconda delle zone geografiche nelle quali vi trovate.
Per quanto mi riguarda, io adoro gli onigiri!
Perciò vi consiglio di assaggiarne quanti più potete durante la vostra permanenza in Giappone perché al ritorno certamente vi mancheranno...


5) Al ristorante si mangia esclusivamente con le bacchette

Questo sicuramente già lo sapete se avete praticato un po’ di ristoranti giapponesi anche solo in Italia, dove si stanno diffondendo su larga scala.
Cena con tonkatsu e tempura a Nara
Quello che forse però non conoscete è “il galateo” delle bacchette, e in particolare le azioni da evitare:
- non appoggiare le bacchette sopra il piatto e non lasciarle infilate in posizione verticale nella ciotola del riso (esistono gli “appoggia bacchette”);
- non infilzare il cibo con le bacchette, non utilizzarle con due mani per tagliare, non unirle per usarle a mo’ di cucchiaio;
- non succhiare o leccare le bacchette, non tenerle in bocca mentre si fa altro;
- non usare le bacchette per indicare persone o cose;
- non alzare le bacchette oltre l’altezza della propria bocca.

In ogni caso non preoccupatevi se non siete abili nell’uso delle bacchette: se chiedete delle posate normali, non vi saranno certo rifiutate! (ricordate che siete in Giappone e le persone si faranno in quattro per esaudire le vostre richieste)

Vi dico solo che un giorno ho visto mangiare una fetta di pizza con le bacchette… per quanto io adori la cultura e le usanze giapponesi, sono ancora traumatizzata adesso!

Corollario di questo punto: la zuppa (che non può ovviamente essere mangiata con le bacchette) si beve.
Quindi non aspettatevi di ricevere un cucchiaio, come invece accade nei ristoranti giapponesi nostrani.

Acqua ghiacciata alle 8 del mattino...

6) Il tè si beve spesso al posto dell’acqua

La bevanda più bevuta in Giappone, forse più della stessa acqua, è il tè verde.
Per questo non dovrà stupirvi il fatto che nella maggior parte dei ristoranti sia proprio il tè ad essere proposto gratis come bevanda a volontà e non l’acqua.
Attenzione, nel caso invece in cui sia l’acqua ad essere offerta gratuitamente, questa sarà sistematicamente ghiacciata (cioè proprio accompagnata da cubetti di ghiaccio), che sia estate o inverno, che stiate consumando una cena o una colazione.
Inutile dirvi che, se non siete abituati, le conseguenze sulla vostra digestione potrebbero essere nefaste…


7) Difficilmente nei ristoranti vi troverete disorientati, sebbene non conosciate la lingua

Ecco, i ristoranti sono l’esempio perfetto di questo concetto!
I giapponesi sono perfettamente consapevoli del rischio di incomunicabilità con i turisti stranieri e per questo hanno escogitato un sistema geniale.
Nella maggior parte dei ristoranti noterete infatti che insieme al menù vi presenteranno anche una pagina con diverse domande e risposte ricorrenti scritte sia in giapponese che in inglese.
In questo modo per voi e per loro sarà estremamente facile porre una domanda in maniera comprensibile ed avere una risposta chiara indicandole semplicemente sul foglio.
Senza contare che all’ingresso di ogni ristorante troverete sistematicamente gli immancabili plastici e/o le foto dei piatti proposti, cosa che certamente lascia poco spazio all’immaginazione ma che aiuta anche ad evitare spiacevoli sorprese.

La stessa tecnica è utilizzata anche per dare agli stranieri indicazioni su come mangiare correttamente un determinato piatto.
Quando mi trovavo ad Hiroshima una sera ho cenato in un ristorante che preparava okonomiyaki e mi sono vista consegnare una paginetta che non solo mi indicava come ordinare ciò che volevo (ingredienti a scelta, tipi di noodles, persino le informazioni riguardanti i potenziali allergeni), ma che mi spiegava anche come mangiarlo, con dovizia di dettagli e disegnini!
Solo in Giappone tanta solerzia…


8) Nei ristoranti le borse non si appoggiano per terra

So che questo non è un aspetto che riguarda direttamente il cibo, ma fa parte di quelle buone maniere che sarebbe opportuno adottare per non creare situazioni di disagio.
In genere nei ristoranti giapponesi gli spazi sono ristretti, perciò è necessario che gli eventuali bagagli dei clienti creino meno ingombro possibile.
Dove possibile, le borse possono essere appese a degli appositi ganci disposti sotto il tavolo o sotto il bancone.
In alternativa per riporre le vostre cose vi vedrete proporre una sorta di bacinella che potrete poi, se lo spazio lo permette, tenere a prossimità del tavolo oppure affidare al personale del locale (tanto siete in Giappone, tranquilli, nessuno vi ruba nulla…)


9) Il cibo pronto comprato nei supermercati è ottimo

Cibo pronto del supermercato
Una piacevole sorpresa!
Soprattutto se confrontato con la scarsa qualità del cibo pronto nostrano prodotto dai supermercati…
Intanto bisogna dire che nei supermercati o nei konbini (= minimarket) i reparti dei cibi pronti sono immensi!
Potrete trovare di tutto, dal bento al sushi, al tempura, al ramen da scaldare al microonde e quant’altro, e sarà tutto buonissimo!
Inoltre molti supermercati e konbini sono aperti 24h/24 e i reparti dei cibi pronti sono costantemente riforniti, anche a tarda sera.
Confesso che, viaggiando da sola e avendo giornate piuttosto intense, ho sfruttato a fondo le possibilità offerte dal cibo pronto: era talmente semplice, rapido (ed economico) andare ad acquistarlo al konbini di fianco all’hotel e mangiarlo direttamente in camera…

Vi racconto una piccola curiosità riguardo ai supermercati in Giappone.
Quanti di voi quando vanno a fare la spesa, soprattutto se da soli, al momento di doverla mettere nelle buste e pagare, si sentono sul collo il fiato della cassiera o degli altri clienti in fila?
In quei momenti ci sembra di non essere mai sufficientemente rapidi ed efficienti!
Ecco, in Giappone questo problema non c’è (ancora vi stupite?).
Nei grandi supermercati, infatti, le cassiere depositano tutti gli acquisti in uno o più cesti che vengono consegnati al cliente, il quale dopo aver pagato può quindi con tutta calma spostarsi dalla cassa ed andare a comporre le proprie buste e i propri sacchetti su dei tavoli  appositi.


10) I locali per mangiare sono i più disparati

Neko café e Howl café a Kyoto
Per andare a “mangiare fuori” o “a bere una cosa” noi abbiamo i ristoranti, i bar, i pub, che possono offrire cibi diversi e differenziarsi gli uni dagli altri per lo stile, ma che propongono sostanzialmente tutti lo stesso tipo di esperienza: si mangia, si beve, al massimo si ascolta un po’ di musica.
In Giappone no.
In Giappone per andare a mangiare o bere fuori si può andare al karaoke, dove il cibo diventa mero contorno di quella che è invece l’attività principale: cantare a squarciagola in una stanzetta insonorizzata soli o con amici e colleghi.
In Giappone esistono i maid café: caffetterie nelle quali ragazze di bell’aspetto vestite con particolari divise (affini al cosplay) servono da mangiare e da bere o intrattengono gli ospiti con giochi ed esibizioni canore.  
Esistono i neko café: caffetterie nelle quali l’attrazione principale sono i gatti, che si possono solo osservare o con i quali si può interagire.
Ma non è tutto, esistono anche gli owl café, dove al posto dei gatti ci sono i gufi………



Vai alla prima parte: 10 cose da sapere sui giapponesi


Vai alla seconda parte: 10 cose da sapere sui treni giapponesi


Vai alla quarta parte: 20 cose che non vi aspettereste dal Giappone

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